Giro di vite sui PFAS! L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente degli Stati Uniti (EPA) ha preso una decisione che tutelerà la salute di quasi 100 milioni di persone.
La nuova direttiva nazionale introdurrà limiti molto severi sulla presenza di PFAS (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche) nell’acqua potabile. In particolare le molecole PFOA e PFOS, che l’OMS di recente aveva dichiarato rispettivamente “cancerogeno per l’uomo” e “possibile cancerogeno per l’uomo”, dovranno essere ridotte allo zero tecnico. Una notizia che segna un importante passo in avanti nella lotta contro l’inquinamento da PFAS.
La presenza di PFAS nell’acqua potabile negli USA avrà limiti molto severi
Grazie alle misure dell’EPA, negli Stati Uniti sarà possibile prevenire migliaia di morti e decine di migliaia di malattie gravi attribuibili ai PFAS.
I limiti imposti per ridurre drasticamente l’esposizione ai PFAS coinvolgono sei molecole, nello specifico:
- PFOA
- PFOS
- PFHxS
- PFNA
- HFPO-DA (comunemente noto come GenX)
- Miscele contenenti due o più tra PFHxS, PFNA, GenX e PFBS
Ecco cosa prevede la norma anti-PFAS stabilita dall’EPA
- i gestori del servizio idrico pubblico dovranno monitorare le sei molecole PFAS stabilite dalla legge e avranno tre anni per completare il monitoraggio iniziale (entro il 2027), che sarà seguito da un monitoraggio continuo. A partire dal 2027, i sistemi idrici dovranno inoltre fornire al pubblico informazioni sui livelli di questi PFAS nell’acqua potabile
- entro il 2029 si dovranno mettere in atto soluzioni che riducano la presenza dei PFAS, nel caso in cui il monitoraggio dovesse mostrare inquinamento dell’acqua potabile oltre i livelli consentiti
- dal 2029, nei casi in cui i valori di PFAS nell’acqua potabile dovessero superare i livelli consentiti i gestori del servizio idrico dovranno agire per ridurli e fornire pubblica notifica della violazione
E in Italia quando avremo una legge “no PFAS”?
Il provvedimento preso dagli Stati Uniti contro i PFAS è un precedente importante che mostra la strada che anche il governo italiano dovrebbe intraprendere.
A tal proposito Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna inquinamento di Greenpeace Italia, ha dichiarato:
«Il Veneto è teatro di uno dei più grandi casi di contaminazione da PFAS al mondo e Greenpeace Italia ha dimostrato la presenza di queste sostanze anche nei corsi d’acqua della Toscana e nelle acque potabili di diversi comuni della Lombardia e del Piemonte, a concentrazioni che, da oggi, negli Stati Uniti sono considerate pericolose per la salute umana. In Italia l’inquinamento da PFAS è un’emergenza nazionale fuori controllo, soprattutto per la mancanza di provvedimenti che limitino l’uso e la produzione di queste sostanze a tutela dell’ambiente e della salute. Per quanto tempo ancora si continuerà a ignorare il problema condannando le persone a subire gli effetti dell’inquinamento? Il governo Meloni segua l’esempio degli Stati Uniti e adotti subito una legge nazionale che vieti l’uso e la produzione di queste pericolose molecole. Non c’è più tempo da perdere: bere acqua pulita e priva di PFAS è un diritto che le istituzioni devono garantire».
È arrivato il momento di prendere posizione contro i PFAS anche in Italia
Aiutaci a fare pressione sul governo affinché queste pericolose sostanze
siano finalmente messe al bando.