On 17 July 2020, European leaders met in Brussels to decide on a coronavirus recovery package, and civil society representatives handed over a petition, signed by over 1,300,000 Europeans, calling for taxpayers’ money to fund a just and green recovery, not polluters.

Mentre è in corso il Consiglio Europeo e i leader discutono per decidere le sorti del pacchetto di aiuti finanziari post COVID-19, ci siamo fatti sentire per ricordar loro che il denaro pubblico dovrebbe essere usato per incentivare una ripartenza giusta e sostenibile e non per attività inquinanti e distruttive.

Insieme ad altri rappresentanti della società civile come Avaaz e Transport & Environment, e a nome del Green10, abbiamo consegnato una petizione firmata da oltre un milione e trecentomila cittadine e cittadini che chiedono di anteporre ai profitti delle multinazionali i diritti delle persone e del Pianeta, e abbiamo esposto degli striscioni con la scritta : “I nostri soldi. Il nostro futuro”. Sullo sfondo dozzine di sacchi di denaro a simboleggiare i 1850 miliardi di euro che verranno discussi al vertice del Consiglio europeo.

L’Europa infatti metterà a disposizione 1850 miliardi di euro attraverso il proprio bilancio ed i fondi per la ripresa (recovery funds), ma è fondamentale che questi fondi non vadano ad industrie inquinanti come l’industria del gas e del petrolio, le compagnie aeree e l’agricoltura industriale.

Per questo abbiamo inviato una lettera ai capi di Stato o di governo dell’UE, spiegando nello specifico quali attività dovrebbero essere escluse dai fondi per la ripresa.

Prima che questa terribile pandemia sconvolgesse le nostre vite, il nostro Pianeta era già “malato”: pensiamo alla distruzione delle ultime foreste pluviali, agli allevamenti intensivi, al commercio di armi e ai cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico nelle grandi città o all’invasione della plastica nei nostri mari. La ripartenza dopo il Covid-19 è un’occasione storica che non possiamo sprecare e che va sfruttata per avere un mondo migliore di quello che avevamo, più verde, sicuro, pacifico, più equo. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai leader europei, di usare i fondi europei per un futuro che metta le persone ed il Pianeta prima del profitto, investendo su salute, educazione, energie rinnovabili, green jobs, agricoltura ecologica e trasporto pubblico.

L‘Agenzia Internazionale per l’Energia ha ipotizzato una “ripartenza verde” post-Covid-19 che possa stimolare l’economia, tagliando le emissioni di CO2. Secondo Agora Energiewende, solo 80 dei 1850 miliardi di euro previsti sono vincolati per la protezione del clima, mentre prima del 2027 sono necessari 2400 miliardi di euro per raggiungere l’obiettivo al 2030 per il clima dell’UE.