“Stop Trivelle”: lo abbiamo affermato forte e chiaro con uno striscione davanti una piattaforma al largo di San Benedetto del Tronto, vicino al giacimento Donata, uno dei progetti di perforazione che hanno ricevuto parere positivo per la Valutazione Ambientale da parte del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

Transizione o finzione ecologica?

Più che di transizione ecologica dovremmo parlare di finzione ecologica del nostro governo: se davvero vogliamo abbattere le emissioni di gas serra, occorre fermare le nuove trivellazioni e smetterla di dire che il gas fossile è amico del clima perché è falso. Non abbiamo tempo da perdere con il greenwashing del ministro Cingolani e di ENI: chiediamo che in questo mare, e in nessun mare, ci sia più posto per le trivelle!

Pesca e cambiamenti climatici nel mare Adriatico


Da decenni l’Adriatico è uno dei mari che più soffre per una serie di attività pericolose, a cui oggi si aggiungono gli impatti dei cambiamenti climatici. Nel rapporto “Bombardamento a tappeto”, abbiamo dimostrato che, anche limitandoci a considerare una dozzina di specie ittiche di importanza commerciale (rispetto alle decine pescate in Adriatico), i suoi fondali sono preziosi per la pesca. Per la sua conformazione particolare, l’Adriatico è probabilmente il mare più pescoso del Mediterraneo: il settore della pesca vale circa 300 milioni di euro l’anno e offre lavoro a circa 10 mila persone. Senza contare altri settori come l’acquacoltura e la mitilicoltura, non meno importanti.

Con la nostra spedizione, che oggi fa tappa a Pescara, stiamo continuando a documentare la bellezza e la fragilità dei nostri mari, e a denunciare come i cambiamenti climatici e l’inquinamento da siano una minaccia severa per l’ecosistema marino.

Anche per questo stamattina insieme all’Area Marina Protetta Torre del Cerrano abbiamo organizzato una passeggiata ecologica insieme a numerose associazioni e gruppi del territorio (Legambiente, L’eco del Tavo, Save the green, Progetto 1K, Splendente Clean Up Pescara), per raccogliere i rifiuti in plastica dispersi nelle pinete di Pineto e Silvi.

Proteggi gli Oceani

Cambiamenti climatici, pesca eccessiva, estrazioni minerarie, trivellazioni, plastica: i nostri oceani subiscono di tutto per colpa dell’avidità umana. Spesso sono proprio le zone d’Alto Mare, al di fuori della giurisdizione degli Stati costieri, a diventare prede degli interessi di pochi Stati ricchi e potenti o di aziende spregiudicate. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore? Non possiamo accettarlo: per difendere il fragile e meraviglioso ecosistema marino, serve creare una rete di Santuari d’Alto mare su scala planetaria.

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