Siamo andati davanti alla sede della Regione Veneto a Palazzo Balbi, a Venezia, per protestare contro il grave inquinamento da PFAS, sostanze chimiche pericolose presenti anche nell’acqua potabile di molti comuni tra le province di Vicenza, Verona e Padova. Vogliamo che le autorità regionali fermino subito gli scarichi di queste sostanze.

Abbiamo le prove: dalle analisi indipendenti che abbiamo condotto emerge chiaramente che le indagini effettuate finora dalla Regione non hanno ancora individuato tutte le fonti di inquinamento da PFAS. I risultati sono tutti nel rapporto “Pfas in Veneto: inquinamento sotto controllo?” che abbiamo pubblicato oggi: in alcuni scarichi abbiamo trovato rilevanti concentrazioni di composti mai individuati finora e abbiamo le prove che PFAS pericolosi siano stati trovati anche nel comune di Valdagno, in un’area non ancora presa in esame dalle autorità regionali.

La Regione Veneto non ha più scuse: è ora di censire e bloccare tutte le fonti di inquinamento da PFAS, e di adottare livelli di sicurezza più stringenti sulla presenza di queste sostanze nell’acqua potabile. Per alcuni PFAS molto pericolosi per la salute, come il PFOA (un composto potenzialmente cancerogeno) e il PFOS, i livelli di sicurezza adottati in Veneto per le acque potabili sono fino a 7,5 volte più elevati rispetto agli Stati Uniti e oltre 5 volte più elevati rispetto a Germania e Svezia!

Non è possibile tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini se si adottano valori di riferimento di PFAS nell’acqua potabile tra i più alti al mondo.

L’acqua è un diritto: le autorità regionali hanno il dovere di garantire acqua sicura e non contaminata ad ogni cittadino! Sostienici in questa battaglia!